Rimanendo all’interno del centro storico di Firenze, ci sono molti luoghi poco conosciuti che meritano di essere esplorati. Basta un po’ di curiosità e scarpe comode, per godere di punti di vista inediti, poco affollati, e assolutamente significativi.
Pochi sanno che le torri e le porte di entrata che nel Medioevo davano accesso a Firenze, proteggendola dai nemici, sono ancora perfettamente preservate. Alcune, dopo accurati restauri, sono state aperte al pubblico e sono visitabili. In queste righe vi raccontiamo la storia della torre più alta, l’unica ad aver mantenuto la mole originaria dal Trecento ad oggi: la torre di San Niccolò. Questo è anche il quartiere che abbiamo scelto di farvi conoscere nel nostro tour sui sentieri meno battuti della città.
Il rione di San Niccolò è una delle zone più autentiche del centro fiorentino: in esso si respira un’aria di antica maestria e di scanzonata superbia, che animando le vie strette e le numerose botteghe artigiane, ci ricorda ancora della sua origine popolare e periferica. L’area dell’Oltrarno, di cui San Niccolò insieme ai quartieri di Santo Spirito e San Frediano fa parte, nacque come sobborgo sulla riva del fiume Arno. Alla sponda opposta, la cerchia muraria eretta intorno all’anno Mille racchiudeva i luoghi principali di Firenze: il centro religioso, politico ed economico si era infatti sviluppato lungo la parte destra del fiume. L’Oltrarno venne incluso nella città solamente a partire dal 1284, quando l’architetto Arnolfo di Cambio fu incaricato di progettare delle nuove mura che includessero i sobborghi. San Niccolò divenne così parte integrante di Firenze, crescendo di prestigio fino alla definitiva consacrazione dell’Oltrarno nel XVI secolo, quando i Medici trasferirono la propria residenza a Palazzo Pitti, nel quartiere di Santo Spirito, e molte altre ricche famiglie fiorentine fecero lo stesso.
La caratteristica città medievale, arricchita nel Rinascimento grazie alla realizzazione di fastose residenze private, conobbe nuovo sviluppo negli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia. Nel 1865 Firenze fu eletta capitale del nuovo Regno. Con il cambio di funzione, si necessitava per la città una nuova veste di moderna capitale europea. Per cancellare l’impronta medievale di Firenze, considerata ormai obsoleta, l’architetto Giuseppe Poggi distrusse le antiche mura medievali, risparmiando solo le porte fortificate. Realizzò poi una scalinata scenografica che risalendo la collina alle spalle di porta San Niccolò, conduce i visitatori ammirati fino al Piazzale Michelangelo. Allo stesso architetto spetta l’aggiunta delle due rampe di scale esterne che permettono l’accesso ai piani di guardia della torre. Da allora, la torre di San Niccolò, antica porta di entrata e luogo di difesa, svetta solitaria nella piazza, dominando il Lungarno con la sua stazza imponente e il suo profilo merlato.
Costruita tra il 1337 e il 1345, la torre in pietra forte è costituita da tre piani. Sul lato posteriore di ognuno, rivolta verso la città si apre una grande arcata, sotto alla quale stazionavano i soldati di guardia. Al piano inferiore, un affresco trecentesco decora ancora oggi l’arco sopra alla porta di entrata. L’immagine della Madonna con il Bambino tra San Giovanni Battista, patrono della città, e San Niccolò di Bari, il santo del quartiere, salutava i fiorentini che si allontanavano dalla città. Dalla parte verso la campagna, due edicole che affiancano l’arco ospitavano delle statue oggi perdute, forse raffiguranti due leoni, antico simbolo di Firenze.
Una volta percorsi i 160 gradini che compongono i camminamenti, dall’alto dei 45 metri di altezza della torre potrete godere di un’inedita visuale del rione.
Affacciatevi dagli stretti piombatoi dai quali, in caso di attacco, veniva fatta colare sul nemico la pece bollente.
Sotto di voi, al di là della strada, scorre l’Arno che alimentava la pescaia; alle vostre spalle si alza la collina di San Miniato coronata dal piazzale Michelangelo. É grazie alla protezione fornita da questo colle se la torre è l’unica in città ad aver conservato l’altezza originaria: tutte le altre vennero abbassate nel 1526, poichè divenute facile bersaglio dei cannoni, ormai ampiamente diffusi.
Dopo un lungo ed accurato restauro, la torre oggi è finalmente aperta al pubblico. Salirvi non vuol dire solamente assaporare un magnifico quanto inusuale panorama, ma rivivere un momento di storia fiorentina, rievocare gli assalti e le battaglie della città, i suoi commerci, le sue espansioni, i suoi timori lungo un arco cronologico di ben cinque secoli.